Per l’esecuzione di una calza a quattro ferri è importante la divisione dei punti per le parti calcagno, piede, punta
Il numero delle maglie di avvio varierà secondo il tipo di lana e la misura del piede, quindi non è possibile stabilire la cifra precisa.
Prova ad avviare 58/60 maglie sui ferri n° 3/3,5 lavora per la lunghezza desiderata a punto costa.
Giunti al calcagno, si dividono in due parti (una per la parte superiore parte per quella inferiore della calza).
Che potrà essere a punto fantasia in continuazione della parte alta, e l’altra
Si lasciano 2 maglie in più per la parte superiore e si lascia questa parte in sospeso.
Si prosegue sulla parte inferiore generalmente a maglia rasata per cm 5° 6.
Quindi si dividono queste maglie in tre parti uguali e si prosegue solo sulle centrali prendendo a ogni ferro una maglia per parte delle maglie a lato sino ad averle calate tulle.
Ad esempio, se le maglie per la parte inferiore sono 39, si farà 39: 3 = 13.
Si prosegue sulle 13 centrali lavorando come segue: la 13a maglia si lavora assieme alla
maglia che segue, si volta e si lavorano le maglie sul ferro; giunti alla fine, si lavora l’ultima coni maglia a lato (foto I),
Poi si gira il lavoro.
Si continua così fino a esaurimento delle maglie laterali.
Si riprendono poi le maglie ai lati del calcagno calcolando 1 maglia ogni due giri di lavoro orizzontale ( foto 2 )
Si riprende il lavoro a 4 ferri diminuendo ai lati delle maglie del davanti della calza 1 maglia
Per parte ogni 2 giri sino a ottenere la giusta larghezza del piede che avrà circa 2 maglie in meno delle maglie della gamba,
dopo le diminuzioni del polpaccio ( Foto 3 )
Per le diminuzioni della punta, si suddividono le maglie in 6 parti uguali e si lavorano 2 maglie insieme a diritto a ogni divisione.
Il numero dei giri fra un giro di diminuzioni e l’altro corrisponde al numero delle maglie tre una diminuzione e l’altra.
Quando rimangono 8 o 6 maglie, si taglia la lana, si infila in un ago che si passerà nelle maglie in modo da riunirle, tirando e poi fissando la gugliata (foto 4).